COMUNITÀ DISCEPOLARE (o Filosofica)
La Tappa Discepolare è formata da 7 Seminaristi.
Dalla Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis n. 62-67 L’esperienza e la dinamica del discepolato che, come già osservato, dura per tutta la vita e comprende tutta la formazione presbiterale, pedagogicamente richiede una tappa specifica, nella quale vanno impiegate tutte le energie possibili per radicare il seminarista nella sequela Christi, ascoltando la Sua Parola, custodendola nel cuore e mettendola in pratica. Questo tempo specifico è caratterizzato dalla formazione del discepolo di Gesù destinato a essere pastore, con una speciale attenzione verso la dimensione umana, in armonia con la crescita spirituale, aiutando il seminarista a maturare la decisione definitiva di seguire il Signore nel sacerdozio ministeriale, nell’accoglienza dei consigli evangelici, secondo le modalità proprie di questa tappa. Mentre prepara alla tappa degli studi teologici, o tappa configuratrice, e orienta alla definitiva scelta presbiterale, questa fase permette, nell’apertura allo Spirito Santo, un lavoro sistematico sulla personalità dei seminaristi. Nel cammino della formazione sacerdotale non si insisterà mai a sufficienza sull’importanza della formazione umana. La santità di un presbitero, infatti, s’innesta su di essa e dipende, in gran parte, dalla genuinità e dalla maturità della sua umanità. La mancanza di una personalità ben strutturata ed equilibrata rappresenta un serio e oggettivo impedimento per il prosieguo della formazione al sacerdozio. Per questo, i seminaristi si abitueranno a disciplinare il loro carattere, cresceranno nella fortezza d’animo e, in generale, impareranno le virtù umane, come «la lealtà, il rispetto della giustizia, la fedeltà alla parola data, la gentilezza del tratto, la discrezione e la carità nel conversare», che li renderanno un riflesso vivo dell’umanità di Gesù e un ponte, che unisce gli uomini e Dio. Ai fini del raggiungimento di una solida maturità fisica, psicoaffettiva e sociale, richiesta al pastore, sarà di utile supporto l’esercizio fisico e sportivo, nonché l’educazione a uno stile di vita equilibrato. Oltre all’essenziale accompagnamento dei formatori e del Direttore spirituale, per integrare gli aspetti fondamentali della personalità, in qualche caso potrebbe essere di aiuto uno specifico accompagnamento psicologico. Questo processo formativo mira a educare la persona alla verità del proprio essere, alla libertà e al dominio di sé, volti al superamento delle diverse forme di individualismo, nonché al dono sincero di sé che apre alla generosa dedizione verso gli altri. La maturazione umana è suscitata e favorita dall’azione della grazia, che orienta la crescita della vita spirituale. Quest’ultima abilita il seminarista a vivere alla presenza di Dio, in un atteggiamento orante, e si basa sulla sua relazione personale con Cristo, che consolida l’identità discepolare. Si tratta di un cammino di trasformazione che coinvolge tutta la comunità. In essa, attraverso l’apporto specifico dei formatori e in special modo del Direttore Spirituale, viene proposto un itinerario pedagogico, che sostiene il candidato nel suo dinamismo di crescita, aiutandolo a prendere coscienza della propria povertà e, simultaneamente, del bisogno della grazia di Dio e della correzione fraterna. La durata di questa tappa, che non deve essere inferiore a due anni, abbraccerà un tempo sufficiente per conseguire gli obiettivi che le sono propri e, nel contempo, per acquisire la necessaria conoscenza della filosofia e delle scienze umane. È necessario che essa sia giustamente valorizzata e compresa nelle sue specifiche finalità e non sia considerata semplicemente come il “passaggio obbligato” per accedere agli studi teologici. Al termine della tappa degli studi filosofici, o discepolare, il seminarista, raggiunte una libertà e una maturità interiori adeguate, dovrebbe disporre degli strumenti necessari per iniziare, con serenità e gioia, quel cammino che lo conduce verso una maggiore configurazione a Cristo nella vocazione al ministero ordinato. Infatti, dopo tale tappa sarà possibile l’ammissione del seminarista tra i candidati agli Ordini (petitio, o candidatura, etc.), quando risulta che il suo proposito, sostenuto dalle doti richieste, abbia raggiunto una sufficiente maturazione. La Chiesa accogliendo l’offerta di sé da parte del seminarista, lo sceglie e lo chiama, perché si prepari a ricevere in futuro l’Ordine Sacro. Presupponendo una decisione responsabile da parte del seminarista, l’ammissione tra i candidati agli Ordini rappresenta per lui l’invito a proseguire la propria formazione, nella configurazione a Cristo Pastore, mediante un riconoscimento formale della Chiesa.